domenica 2 marzo 2008

L'ultimo Scandalo: Il Decreto Milleproroghe

In data 27 febbraio 2008 è stato convertito in Legge il D.L. 31 dicembre 2007, n. 248 (c.d. Decreto Milleproroghe).
Alla faccia della semplificazione normativa! La Legge risulta eterogenea ed incomprensibile non solo al cittadino comune, ma anche agli addetti ai lavori, in ragione dei continui rinvii ad altre norme nelle più disparate materie. Ma lo scandalo più eclatante è contenuto nell'art. 36, comma 4-ter, il quale recita: ”La cartella di pagamento di cui all’articolo 25 del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 602, e successive modificazioni, contiene, altresì, a pena di nullità, l’indicazione del responsabile del procedimento di iscrizione a ruolo e di quello di emissione e di notificazione della stessa cartella. Le disposizioni di cui al periodo precedente si applicano ai ruoli consegnati agli agenti della riscossione a decorrere dal 1º giugno 2008; la mancata indicazione dei responsabili dei procedimenti nelle cartelle di pagamento relative a ruoli consegnati prima di tale data non è causa di nullità delle stesse”.
Si tratta di un vero e proprio condono per Equitalia, lesivo dei diritti fondamentali del cittadino e tipico di uno stato feudale. Si rimane davvero allibiti dinanzi alla tracotanza e alla spudoratezza di una classe politica che se ne frega totalmente della Costituzione e dei principi dello Stato di Diritto.
Chi ha scritto e votato tale norma, infatti, ha deliberatamente contravvenuto a quanto stabilito dalla Corte Costituzionale con l'Ordinanza del 09 novembre 2007, nella quale si era espressamente affermato l'obbligo di indicare il responsabile del procedimento nelle cartelle di pagamento. No solo! Tale norma contrasta chiaramente con lo Statuto del Contribuente (L. 212/2000), che sancisce il principio di irretroattività delle norme tributarie e l'obbligo di Buona Fede nei rapporti tra contribuente e Amministrazione Finanziaria, nonché con la Legge sulla Trasparenza degli Atti Amministrativi (L. 241/90), che prevede la nullità di ogni provvedimento amministrativo mancante degli elementi essenziali.
Questo è soltano uno degli innumerevoli esempi di come, taluni governanti, considerano gli Italiani sudditi e non cittadini.

Avv. Alessandro Reggiani